Carissimi amici del Centro Culturale “One Way”,
abbiamo
deciso di utilizzare questo strumento per tenerci in contatto, per
aiutarci, tra una iniziativa e l’altra, a tenere il filo di un
rapporto che negli anni si sta consolidando.
Come
sapete, il Centro Culturale “One Way” è parte di una amicizia
ideale e operativa iniziata nei primi anni ‘60 a Reggio Emilia dal
Prof. Giovanni Riva, ha come riferimento ideale il lavoro culturale
che ogni anno, nel mese di agosto, al Passo del Tonale, nell’ambito
di una vacanza internazionale, il Tonalestate realizza da ormai
vent’anni, è collegato a esperienze analoghe in diverse parti del
mondo.
Prendiamo
quindi spunto, per la nostra azione che caratterizzerà questo anno
sociale, da parole dette in conclusione del Tonalestate 2019, il cui
tema è stato “In Die Irae – Hombers Nuevos”: “Se c’è una
cosa che il Tonalestate, grazie al suo ideatore, ci ha insegnato è
quella di non mettere la parola fine ai lavori di queste giornate e a
quanto abbiamo ascoltato e condiviso. Come continuare allora?
Prendiamo l’iniziativa, facciamo e diamo al prossimo ciò che
vorremmo sia fatto e dato a noi: condividiamo questa umile, ma
tenace, umanità nuova. Il Dies Irae, il giorno del giudizio, quello
di cui tutti abbiamo bisogno, non è il giudizio di condanna e della
minaccia, ma il giorno della libertà in cui una parola ci riveli
l’origine e il destino comune a tutti. L’uomo nuovo, gli uomini
nuovi, sono coloro che si lasciano plasmare da questa parola e vivono
secondo una logica nuova. Una logica iniziata duemila anni orsono,
quando, per le strade della Palestina, un uomo si presentò dicendo:
sono venuto per servire, non per essere servito”.
Desideriamo
dunque collaborare alla felicità di ognuno e a quella sociale,
fissando lo sguardo su chi può aiutarci in ciò che sempre è
sembrato impossibile, come descritto nella poesia di Giovanni Riva
tratta dalla raccolta “E chiamarmi Giovanni”:
“Ci
vorrebbe una nuova creazione/ed intanto si grida: scandalo, / si
indica a dito colui che si fissa / di essere quell’uomo nuovo. / Lo
si sbatte in un angolo / fuori dal mondo e più in là / ci sarebbe
solo l’inferno”.
Come
farlo? Come collaborare a una realtà positiva? Semplicemente,
affidandoci all’evidenza di una consolidata e sempre nuova
esperienza di umanità che non sbatte nessuno in un angolo, al
dialogo, al confronto, nel rispetto delle differenze, delle belle
differenze.
“One
Way”: l’unica via è quella dell’umano, quella che insegna,
come titolammo l’8 maggio del 2017 l’incontro con Alejandro
Solalinde che “Nessun uomo è illegale”.
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