"Nella regione della turbolenza, che va dal Caspio al
Mediterraneo, al Nord-Africa, la cognizione degli schieramenti in
atto sfida persino la logica aristotelica". Con queste parole,
l’Ambasciatore Alberto Bradanini ha iniziato la sua avvincente
testimonianza e riflessione sul "groviglio del Medio Oriente"
giovedì 6 febbraio 2020 ai Chiostri di San Pietro di fronte a un
folto pubblico. È, secondo Bardanini, in atto un bombardamento
etico, uno sfruttamento delle risorse locali, un disprezzo per
persone e popoli, tolti i quali, fosse possibile, la regione potrebbe
trovare nuovi e più intelligenti equilibri. Sarebbe indispensabile
costruire infrastrutture istituzionali che pongano al centro della
propria funzione l’uomo, la persona, il rispetto dei diritti e
l’equità, in contrapposizione alle attuali tutele di interessi
politici e economici a favore, questi ultimi, delle multinazionali.
Manca un’agenda politica, economica e sociale che non lasci le
persone e i popoli ai margini. Questo il filo conduttore che ha
svolto il relatore addentrandosi con chiarezza nel groviglio,
descritto con rara capacità espositiva, del Medio Oriente,
approfondendo, in particolare, il nodo palestinese e il confronto con
Israele e la situazione dell’Iran, paese in cui Bradanini è stato
Ambasciatore dall’agosto 2008 al dicembre 2012.
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